Storia del tè: dalle origini ai giorni nostri
Il tè è una delle bevande più antiche e consumate al mondo, con una storia che affonda le sue radici in Asia oltre 5.000 anni fa. Da semplice infuso a bevanda rituale e simbolo culturale, il tè ha attraversato secoli di trasformazioni, viaggiando dalla Cina all’Europa e conquistando il mondo. Scopriamo insieme le tappe più importanti della sua affascinante evoluzione.
Le Origini del Tè: la leggenda dell’Imperatore Shen Nong
Secondo la leggenda, il tè fu scoperto casualmente nel 2737 a.C. dall'imperatore cinese Shen Nong, un sovrano e studioso della fitoterapia. Mentre faceva bollire dell’acqua all’aperto, alcune foglie di un albero selvatico vi caddero dentro, sprigionando un aroma inebriante. Shen Nong assaggiò l’infuso e ne riconobbe le proprietà benefiche, segnando l’inizio della lunga storia del tè.
Sebbene la leggenda sia suggestiva, le prime testimonianze scritte sulla coltivazione e il consumo del tè risalgono alla dinastia Zhou (1046-256 a.C.), dove il tè veniva utilizzato per scopi medicinali e rituali.
Il Tè nella Cina Imperiale: da rimedio a bevanda di culto
Durante la dinastia Tang (618-907 d.C.), il tè divenne una bevanda popolare in tutta la Cina. Il poeta e monaco Lu Yu scrisse il celebre "Canone del Tè" (Cha Jing), il primo trattato che descriveva metodi di coltivazione, preparazione e degustazione del tè, sancendone l’importanza culturale.
Sotto la dinastia Song (960-1279 d.C.), il tè divenne un’arte raffinata: nacquero le prime cerimonie del tè e la produzione si specializzò, introducendo tecniche come la macinazione delle foglie per ottenere la polvere di tè, antenata del moderno matcha giapponese.
L’Espansione in Giappone e il Buddismo Zen
Il tè arrivò in Giappone grazie ai monaci buddisti, in particolare con Eisai, un monaco che nel XII secolo importò semi di tè dalla Cina e ne promosse il consumo come strumento per la meditazione. Da questa tradizione nacque la cerimonia del tè giapponese (Cha-no-yu), basata su concetti di armonia, rispetto e tranquillità.
Il Tè in Occidente: dalla Via della Seta ai Salotti Europei
Il commercio del tè con l’Occidente iniziò nel XVI secolo grazie ai mercanti portoghesi e olandesi, che importarono il tè dalla Cina all’Europa. Tuttavia, fu l’Inghilterra, nel XVII secolo, a farne una vera e propria moda.
Nel 1662, la principessa portoghese Caterina di Braganza, sposa di re Carlo II d'Inghilterra, introdusse il tè alla corte inglese, trasformandolo in un simbolo di status. Questo portò alla nascita del celebre tè delle cinque, una tradizione che resiste ancora oggi.
L’Inghilterra, per garantire un rifornimento stabile di tè, avviò la coltivazione nelle sue colonie, in particolare in India e Sri Lanka, cambiando per sempre il panorama del commercio mondiale del tè.
Il Tè Oggi: Tradizione e Innovazione
Oggi il tè è la seconda bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua. La sua produzione si è diffusa in paesi come India, Cina, Giappone, Sri Lanka, Taiwan, Kenya e Vietnam, dando vita a una vasta gamma di varietà e stili di preparazione.
Grazie a un rinnovato interesse per le sue proprietà benefiche e il suo valore culturale, il tè continua a evolversi: dai tè artigianali di alta qualità ai moderni infusi aromatizzati, senza dimenticare il crescente mercato del tè matcha e del bubble tea.
La storia del tè è un viaggio attraverso epoche e culture, che ha trasformato una semplice foglia in una bevanda ricca di significati. Che si tratti di una cerimonia tradizionale o di una tazza di tè quotidiana, ogni sorso racconta una storia millenaria.